Neocollezionisti e mercato dell'Arte
In Italia tutti si occupano di arte, senza regole. Basta una licenza di intermediazione o una qualunque associazione culturale. Oltre le circa 400 gallerie di arte moderna, con tutte le carte in regola, ce ne sono almeno il triplo che sono fuorilegge. E oltre i circa 3000 operatori ufficiali, quanti saranno i galleristi improvvisati? Tanti, e troppi per un mercato sempre più frammentato e inquinato. Ci sono anche molte case d’asta, ma i protagonisti di questo mercato sono le strutture museali pubbliche e i grandi collezionisti: questi, avendo acquisito il know how per muoversi nell’ambiente, costituiscono una categoria a parte.
Cosa può fare allora un amatore per comprare un’opera d’arte contemporanea, volendo investire ad esempio 20.000 Euro?
Ignorando perché "penose" e "insicure" alcune soluzioni, come aste televisive e vendite per corrispondenza, l’aspirante collezionista può praticare altre due possibilità.
La prima: rivolgersi ad una qualsiasi galleria e acquistare lì l’opera. Ma quale galleria? Sicuramente non una che tratti i Maestri, perché questi costano milioni; né una che si occupi di artisti di avanguardia, perché per questo tipo di arte occorre una competenza specifica. Ma subito dopo si presenta un altro spinoso problema: l’affidabilità della galleria individuata. E se la garanzia dell’opera è falsa e i 20.000 Euro si sono tramutati in una crosta? E se il valore di mercato dell’artista è stato artificiosamente gonfiato dal gallerista? Sono alcuni dei rischi che l’amatore corre, tutti però a suo esclusivo danno.
La seconda possibilità: iniziare a frequentare sia lo studio dell’artista prescelto, sia il critico e le gallerie a cui l’artista stesso fa riferimento. L’amatore elimina così alcune delle fasi dell’intermediazione ed evita anche speculatori e falsari. E, pagando in modo diretto il prezzo dell’opera che ha soddisfatto il suo desiderio di neocollezionista, ne riconosce con trasparenza anche il giusto valore di mercato.
Cosa può fare allora un amatore per comprare un’opera d’arte contemporanea, volendo investire ad esempio 20.000 Euro?
Ignorando perché "penose" e "insicure" alcune soluzioni, come aste televisive e vendite per corrispondenza, l’aspirante collezionista può praticare altre due possibilità.
La prima: rivolgersi ad una qualsiasi galleria e acquistare lì l’opera. Ma quale galleria? Sicuramente non una che tratti i Maestri, perché questi costano milioni; né una che si occupi di artisti di avanguardia, perché per questo tipo di arte occorre una competenza specifica. Ma subito dopo si presenta un altro spinoso problema: l’affidabilità della galleria individuata. E se la garanzia dell’opera è falsa e i 20.000 Euro si sono tramutati in una crosta? E se il valore di mercato dell’artista è stato artificiosamente gonfiato dal gallerista? Sono alcuni dei rischi che l’amatore corre, tutti però a suo esclusivo danno.
La seconda possibilità: iniziare a frequentare sia lo studio dell’artista prescelto, sia il critico e le gallerie a cui l’artista stesso fa riferimento. L’amatore elimina così alcune delle fasi dell’intermediazione ed evita anche speculatori e falsari. E, pagando in modo diretto il prezzo dell’opera che ha soddisfatto il suo desiderio di neocollezionista, ne riconosce con trasparenza anche il giusto valore di mercato.