TESTI - Arte in Calabria

Il passato come materiale da costruzione per il presente
In Piemonte qualche anno fa due imprenditori hanno fatto restaurare una piccola cappella sconsacrata e, per decorarla, hanno chiamato due artisti, l’americano Sol LeWitt e l’inglese David Tremlett. Al pari di altre cappelle restaurate per un uso laico, ad esempio quella di Rothko in Texas e quelle di Cocteau - Matisse e Picasso in Costa Azzurra, la Madonna delle Grazie di Brunate è un modello per chi voglia recuperare edifici in abbandono. Non ci interessano i dettagli tecnici ed artistici del restauro. Siamo attratti invece dalle motivazioni che hanno guidato i fratelli Ceretto a scegliere l’arte contemporanea per onorare la terra che ha dato loro la ricchezza. 
Ipotizziamo una vicenda simile al Sud e caliamola, paradigmaticamente, nella realtà calabrese. Dando per scontato che non esistono impedimenti esterni, bisogna concludere che esistono problemi interni, la cui natura è tanto complessa quanto oscura da decifrare. Francamente non si comprende come mai imprenditori che sono stati così abili da mettere su imprese efficienti, dimostrando di essere in linea con i modelli più competitivi, nel momento in cui dovrebbero lasciare un segno della loro presenza, che non sia solo il potere e l’esibizione del loro successo economico, ebbene, mostrano assenze e dimenticanze. 
Nel loro stesso, assoluto e masochistico disinteresse. 
Poiché se è vero che il passato è un insieme di eventi, di storie, di materiali - che contiene tutto quello che ci occorre per immaginare ed elaborare il nostro futuro - proprio in quell’ambito si deve intervenire per recuperare i valori intangibili su cui costruire le fortune del III millennio: il proprietario del palazzo di famiglia a Vibo, a Caulonia o a... è avvertito! La smetta di costruire uno scheletro di 4 piani. 
Restauri il palazzotto, onori la sua terra e il suo passato!