TESTI - Calligrafia stilistica

GUERRA CONTRO LA VOLGARITÀ
“La guerra è stata dichiarata contro la volgarità e contro quella falsa decorazione meccanizzata e dozzinale che l’uomo civile rifiuta ormai di sopportare.
Ma se il desiderio di decorazione è desiderio di poesia, di bellezza, di stimolo fantastico, di divertimento nel senso etimologico della parola, di distrazione dalle cose terrene per elevarsi ad emozioni di ordine superiore, questo desiderio di decorazione è sentito oggi in maniera acutissima e con una sensibilità prima sconosciuta. 
L’armonia dei piani nello spazio, la valutazione di una forma, la determinazione di un colore, i rapporti geometrici dei volumi sono percepiti come veri termini decorativi.
Anche una parete nuda ha oggi un suo fortissimo valore compositivo che potrebbe essere distrutto da una cattiva pittura o da una decorazione moralmente e artisticamente non necessaria.
Il colore di un intonaco o di un marmo, lo sbattimento di un’ombra o le proporzioni d’una sorgente luminosa sono elementi non occasionali ma voluti: complementi decorativi e nello stesso tempo elementi artistici essenziali.
Se oggi mancano gli ovuli, se tutta la calligrafia stilistica ha perduto per noi ogni significato e non se ne sente la mancanza, vi sono altri accenti ripetuti che cadenzano i ritmi moderni, segni meno artificiosi e meno estranei al contenuto architettonico, segni più evidenti ma più duraturi e difficili ai quali tende l’architettura nella sua ricerca di espressione, di sintesi e di assoluto”.
(Giuseppe Pagano, Corrente, n. 4, 28 febbraio 1939-XVII, p. 10)